Nel post precedente abbiamo cominciato a dar vita al nostro plastico ovale e casalingo, con l’obiettivo che sia divertente e cioè verosimile, sul quale poter simulare una vera ferrovia anche in uno spazio assai ridotto...
...e magari giocarci anche in due! (ciu is megli’che uan).
La presenza di un separatore scenico costituisce un elemento fondamentale per raggiungere il nostro obiettivo grazie a tutta una serie di risultati che cercherò di analizzare, in ordine sparso.
Per prima cosa può funzionare da sfondo che è l’orizzonte in cui facciamo vivere la nostra realtà simulata così da accrescere il realismo ed il nostro coinvolgimento nel gioco: più ci immergiamo nella “finzione” e più questa ci sembrerà vera e quindi divertente. Per gli appassionati di fotografia costituirà anche il degno fondale dove cercare le migliori inquadrature.
Ci permette poi di separare fisicamente la scena del nostro plastico dalla zona che potremmo chiamare “resto del mondo”: chi manovrerà nella parte “in vista” non vedrà la stazione fantasma (il resto del mondo), dove potrà operare una seconda persona. Come abbiamo già detto, questo risultato può essere raggiunto se l’altezza del piano del ferro del nostro plastico è a livello degli occhi (o quasi!). Anche il separatore deve avere un’altezza adeguata senza cadere nell’eccesso di posizionare il Monte Bianco o i grattacieli newyorchesi. Nel caso del nostro plastico un problema è costituito dal fatto che i binari passano da un versante all’altro perpendicolarmente allo sfondo. Dovremo quindi dissimulare la scomparsa dei treni nella maniera più naturale possibile: un piccolo edificio, un albero frondoso possono servire allo scopo; male (ma proprio male) che vada potremo sempre utilizzare il classico sottopasso!
Come possiamo realizzare questa separazione scenica sul nostro ovale?
La via più semplice è una “tela” (legno o cartone), meglio se amovibile per poter meglio riporre il nostro plastico, sulla quale dare libertà al nostro estro artistico. Il consiglio è quello di mantenere toni e colori sfumati proporzionati alla “distanza” del nostro orizzonte; nel caso più semplice possiamo limitarci a una linea di colline e un cielo azzurro tenue. Magari vivete con mogli, compagne, figlie dotate di capacità artistiche e che potete coinvolgere nel vostro hobby. Esistono in commercio sfondi fotografici tra i quali magari possiamo trovare quello adatto al caso nostro, oppure possiamo realizzarlo noi a partire da foto panoramiche che faremo poi stampare in modo professionale.
Una tecnica importante per ottenere un aspetto realistico è la prospettiva forzata. Ovvero se si guarda in uno spazio aperto ciò che si trova più vicino apparirà più grande della montagna in lontananza. Edifici non in primo piano potranno essere in scala ridotta rispetto a ciò che è in primo piano. Chi non l’avesse ancora letto si procuri “Saluti da Ferbach” (“Bon baiser de Ferbach” di Jacques Le Plat) che, anche in queste metodiche, ha fatto scuola.
Ma è possibile anche, simulando una linea dell’orizzonte molto più prossima, realizzare edifici in altorilievo (o bassorilievo) su uno sfondo molto semplice. In internet è inoltre possibile reperire textures da utilizzare per edifici molto realistici realizzati in cartoncino (o nel materiale che vi è più congeniale).
In questo caso è anche possibile utilizzare un edificio industriale raccordato alla nostra ferrovia: andate a vedere per esempio lo stabilimento tessile sulla ferrovia Alta Val Pambiana di Andrea De Regis. I più bravi potranno cimentarsi con prospettiva e linee di fuga, sia a partire da disegni che fotografie, associate a elementi scenici tridimensionali (alberi, edifici, ecc.). Anche questo separatore può essere realizzato amovibile senza compromettere il realismo della realizzazione.
A proposito di riduzione di ingombri e trasportabilità vi rinnovo l’invito a visitare
Tuttavia è possibile anche adottare altre modalità di separazione scenica (http://www.gatewaynmra.org/2003/gateway-central-4x6-foot-small-ho-scale-model-railroad-layout/) che non facciano uso di un fondale ma utilizzano un agglomerato, urbano o industriale. In questo modo è anche possibile ottenere due scene separate sui due lati lunghi del plastico, con la possibilità di due operatori. Stesso scopo viene raggiunto anche con un fondale bifronte: da un lato, per esempio, un paesaggio urbano e dalla parte opposta uno industriale o agricolo oppure…
Prima di salutarci vi rivelo un piccolo trucco che già Muzio, pater della scala N, utilizzava sul suo plastico: lo specchio! http://rrmodelcraftsman.com/extraboard/cm_extra_scenerytipsandtechniques.php). Forse non si adatta ad un plastico come il nostro ma, quando posizionato longitudinalmente alla nostra scena può raddoppiare, per esempio, il nostro parco locomotive e se messo perpendicolarmente, può espandere in modo convincente la nostra scena.
Per ricerche in internet digitate “backgrounds” “backdrops” “divide layout” "scenic divider"
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