Nel decennio tra il 1975 ed il 1985 ho avuto occasione, partendo da Brescia, di viaggiare più volte sul treno denominato “
FRECCIA DELLA VERSILIA” per andare verso le mete delle vacanze estive o visitare parenti; in memoria di quei piacevoli momenti ho voluto far circolare sul mio plastico (che tra l'altro si ispira alla vecchia stazione di Aulla) questa particolare composizione.
Nel
post “Gemelli diversi” ho raccontato di come ho realizzato un “Consist address” per far muovere sul mio plastico le
Ale 840 e Aln 873, motorizzate, accoppiate tra loro e con le rispettive rimorchiate.
Nel presente post torno ad occuparmi di questo treno perché la sua storia e le sue caratteristiche ben si prestano ad una riproduzione modellistica anche su plastici piccoli e casalinghi, nonché a riprodurre un elemento tipico dell'esercizio ferroviario antecedente alla metà degli anni '80, ovvero le carrozze dirette e la
composizione di treni con sezioni di diversa provenienza.
Alla fine del post torneremo sull'argomento composizioni per segnalarvi una bella iniziativa di ASN.
FRECCIA DELLA VERSILIA, CON AUTOMOTRICI |
Pozzo orario 1964 - Pontremolese |
La relazione venne istituita come treno periodico estivo il 31 maggio 1959 tra Verona e Viareggio, via Mantova – Piadena – Parma. Già a partire dal 28 maggio 1960 fu prolungato fino a Pisa Centrale e venne introdotta una sezione che partiva da Brescia.
Quest’ultima percorreva la linea per Parma incontrando quella proveniente da Verona nella stazione di Piadena: da qui le 2 sezioni proseguivano unite fino a Parma per percorrere la Ferrovia
Pontremolese e poi la litoranea da Sarzana fino a Pisa.
Con l’orario estivo del 1964 la sezione bresciana fu instradata sulla linea per Cremona – Fidenza e la fusione delle 2 sezioni fu spostata quindi a Fornovo.
Con l’orario del 1971, il treno cessò di essere periodico e venne esteso a tutto l’anno.
Entrambe le tratte, da Brescia e da Verona, erano a trazione termica e quindi venivano utilizzate automotrici: generalmente due Aln 773 da Verona e una Aln 773 + un rimorchio (Ln 664) da Brescia. Sull'orario del 1975 è identificato come Espresso 115 da BS e 119 da VR, 120 per VR e 124 per BS.
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libro composizioni 1982 |
Negli
anni questa composizione si è modificata: il libro composizioni del
1982 specifica da Brescia due Aln 873 ed un rimorchio Ln 779, il che
porta a pensare ad una aumentata richiesta di posti disponibili dal
capolinea lombardo e testimonia il successo di questa relazione
ferroviaria, e due Aln 873 da Verona. Nel 1984 la linea Brescia –
Cremona era ormai elettrificata e pertanto la sezione bresciana
iniziò ad essere effettuata con due Ale 840 ed un rimorchio Le 840.
Nel maggio 1988, il capolinea tirrenico fu spostato a Livorno per la
sola sezione di automotrici elettriche mentre quelle diesel si
fermavano a Pisa. Nell'orario è indicata con Exp 837 a scendere e
Exp 838 a salire.
A
proposito di salire, nel tratto verso nord tra Pontremoli e Grondola
Guinadi la pendenza massima della pontremolese è del 28‰
per cui era la norma che i treni diretti verso Fornovo ricevessero
aiuto in spinta, generalmente da una E636 che si sganciava nella
stazione di Grondola. Non fece eccezione la Freccia della Versilia.
Questa
particolare composizione smette di esistere con l'orario invernale
1989: la sezione veronese, diesel, arriva fino a Fornovo dove i
passeggeri trovano la coincidenza con la sezione bresciana,
effettuata con materiale ordinario, che prosegue per la Toscana. Il
motivo è da ricercarsi
nell'ordine di sequestro dei mezzi ferroviari del compartimento
fiorentino, emesso nel febbraio 1989 dalla Pretura di Firenze, per la
presenza di pannelli contenenti amianto e quindi, in conseguenza, la
magistratura vieta l'ingresso in Toscana di veicoli, come le Aln 773
ed 883, contenenti pannelli realizzati con materiali cancerogeni.
FRECCIA DELLA VERSILIA DOPO IL 1990Con
l'orario 1993 la sezione veronese non esiste più, il treno origina
da Bergamo e raggiunge, via Brescia e Fornovo, il capolinea che
rimane attestato a Livorno. Nel 1999 il capolinea toscano venne
riportato da Livorno a Pisa. Negli anni novanta sono state utilizzate
E636 e E646 con carrozze UIC-X, in livrea rosso fegato per poi
seguire le evoluzioni del materiale rotabile e delle livree,
utilizzando E464 con piano ribassato e successivamente con MDVE ed
MDVC.