sabato 14 giugno 2025

COMPOSIZIONI...SCOMPOSTE

Nel decennio tra il 1975 ed il 1985 ho avuto occasione, partendo da Brescia, di viaggiare più volte sul treno denominato “FRECCIA DELLA VERSILIA” per andare verso le mete delle vacanze estive o visitare parenti; in memoria di quei piacevoli momenti ho voluto far circolare sul mio plastico (che tra l'altro si ispira alla vecchia stazione di Aulla) questa particolare composizione. Nel post “Gemelli diversi” ho raccontato di come ho realizzato un “Consist address” per far muovere sul mio plastico le Ale 840 e Aln 873, motorizzate, accoppiate tra loro e con le rispettive rimorchiate. Nel presente post torno ad occuparmi di questo treno perché la sua storia e le sue caratteristiche ben si prestano ad una riproduzione modellistica anche su plastici piccoli e casalinghi, nonché a riprodurre un elemento tipico dell'esercizio ferroviario antecedente alla metà degli anni '80, ovvero le carrozze dirette e la composizione di treni con sezioni di diversa provenienza. Alla fine del post torneremo sull'argomento composizioni per segnalarvi una bella iniziativa di ASN.
FRECCIA DELLA VERSILIA, CON AUTOMOTRICI
Pozzo orario 1964 - Pontremolese

La relazione venne istituita come treno periodico estivo il 31 maggio 1959 tra Verona e Viareggio, via Mantova – Piadena – Parma. Già a partire dal 28 maggio 1960 fu prolungato fino a Pisa Centrale e venne introdotta una sezione che partiva da Brescia. Quest’ultima percorreva la linea per Parma incontrando quella proveniente da Verona nella stazione di Piadena: da qui le 2 sezioni proseguivano unite fino a Parma per percorrere la Ferrovia Pontremolese e poi la litoranea da Sarzana fino a Pisa.
Con l’orario estivo del 1964 la sezione bresciana fu instradata sulla linea per Cremona – Fidenza e la fusione delle 2 sezioni fu spostata quindi a Fornovo. Con l’orario del 1971, il treno cessò di essere periodico e venne esteso a tutto l’anno. Entrambe le tratte, da Brescia e da Verona, erano a trazione termica e quindi venivano utilizzate automotrici: generalmente due Aln 773 da Verona e una Aln 773 + un rimorchio (Ln 664) da Brescia. Sull'orario del 1975 è identificato come Espresso 115 da BS e 119 da VR, 120 per VR e 124 per BS.
libro composizioni 1982
Negli anni questa composizione si è modificata: il libro composizioni del 1982 specifica da Brescia due Aln 873 ed un rimorchio Ln 779, il che porta a pensare ad una aumentata richiesta di posti disponibili dal capolinea lombardo e testimonia il successo di questa relazione ferroviaria, e due Aln 873 da Verona. Nel 1984 la linea Brescia – Cremona era ormai elettrificata e pertanto la sezione bresciana iniziò ad essere effettuata con due Ale 840 ed un rimorchio Le 840. Nel maggio 1988, il capolinea tirrenico fu spostato a Livorno per la sola sezione di automotrici elettriche mentre quelle diesel si fermavano a Pisa. Nell'orario è indicata con Exp 837 a scendere e Exp 838 a salire.

A proposito di salire, nel tratto verso nord tra Pontremoli e Grondola Guinadi la pendenza massima della pontremolese è del 28‰ per cui era la norma che i treni diretti verso Fornovo ricevessero aiuto in spinta, generalmente da una E636 che si sganciava nella stazione di Grondola. Non fece eccezione la Freccia della Versilia.

Questa particolare composizione smette di esistere con l'orario invernale 1989: la sezione veronese, diesel, arriva fino a Fornovo dove i passeggeri trovano la coincidenza con la sezione bresciana, effettuata con materiale ordinario, che prosegue per la Toscana. Il motivo è da ricercarsi nell'ordine di sequestro dei mezzi ferroviari del compartimento fiorentino, emesso nel febbraio 1989 dalla Pretura di Firenze, per la presenza di pannelli contenenti amianto e quindi, in conseguenza, la magistratura vieta l'ingresso in Toscana di veicoli, come le Aln 773 ed 883, contenenti pannelli realizzati con materiali cancerogeni.



FRECCIA DELLA VERSILIA DOPO IL 1990

Con l'orario 1993 la sezione veronese non esiste più, il treno origina da Bergamo e raggiunge, via Brescia e Fornovo, il capolinea che rimane attestato a Livorno. Nel 1999 il capolinea toscano venne riportato da Livorno a Pisa. Negli anni novanta sono state utilizzate E636 e E646 con carrozze UIC-X, in livrea rosso fegato per poi seguire le evoluzioni del materiale rotabile e delle livree, utilizzando E464 con piano ribassato e successivamente con MDVE ed MDVC.




I modelli in scala (enne)

Per le caratteristiche costruttive e le livree delle 773 – 883 e rimorchiate vi rimando all'enciclopedico sito di Marco Ronchetti

https://scalaenne.wordpress.com/2016/11/05/aln-773-aln-873-ln-664-35xx-ln-779-aln-880-i/

Qui troverete anche le informazioni sui modelli prodotti, solo da appassionati, con motorizzazioni da associare (per esempio di Lineamodel).

Per le notizie tecniche su Ale 840 vi sarà d'aiuto il bel sito

https://www.marklinfan.com/f/topic.asp?TOPIC_ID=3205

Le Ale 840 e rimorchiate sono stati realizzate in scala n da LoCo

https://www.locomodels.it/it/elettrotreni/gruppo-ale-840/elettro-treno-ale-840-vers.-finestrini-kein-motrice-rimorchiata/

Nella scala sbagliata HO trovate i vecchi modelli GT, ormai di solo interesse collezionistico, dopo che ViTrains ha messo in vendita, dal 2010, i propri modelli di Ale 840 e rimorchiate. Solo GT invece per le Aln 773 - 873 e rimorchiate. 


sabato 2 gennaio 2021

CONSIST ADDRESS...GEMELLI DIVERSI

 

Un'opportunità offerta dai sistemi digitali ai modellisti ferroviari è la possibilità di controllare due o più motrici come fossero una sola. Nella realtà delle ferrovie americane l'uso della trazione multipla è frequente e pertanto i modellisti d'oltre oceano utilizzano il Consist Address molto più di quanto non facciano i fermodellisti europei.

Nella nostra realtà la trazione multipla è tipica dei servizi in spinta sulle linee di valico e comune nella circolazione delle automotrici. Qui vorrei raccontarvi di come ho realizzato un Consist Address per un treno di automotrici, mettendovi anche a parte di quanto ho imparato e delle domande che mi sono rimaste senza risposta.


domenica 12 aprile 2020

#iorestoacasa...a giocare


Il mio modo di giocare con i trenini non può prescindere da due aspetti: la socialità e l'esercizio.
In questi tempi di distanziamento sociale l'esercizio ferroviario come gioco di società è un poco sacrificato e quindi è d'obbligo inventarsi qualcosa.
Approfittando di un minimo di respiro nel mio primario ruolo di eroe, ritorna prepotente il desiderio di tornare a voi, pochi ma buoni lettori di questo blog, per mettervi a parte di un modo di giocare che abbiamo maturato io e un ristretto manipolo di ferroamatori. Modalità di gioco che spero possiate far vostra e, magari, utilizzare quando la natura ci obbliga a non poterci ritrovare per giocare insieme. 

venerdì 28 settembre 2018

ROLE PLAYER


I TRENINI SONO UN GIOCO DI RUOLO



Riprendiamo l'ultimo post in cui abbiamo visto come si svolge, in maniera verosimile, l'esercizio ferroviario nella nostra piccola stazione. Ora vogliamo non solo rispettare la verosimiglianza ma anche divertirci, interpretando quello che modernamente viene definito “Role player” ma che da bambini tutti abbiamo fatto rivestendo i panni di qualche personaggio magari all'interno di un gioco coinvolgente diversi nostri amici. Oggi con i nostri trenini giocheremo a macchinisti, capistazione, manovratori, ecc.
Ma da dove cominciamo?

sabato 9 gennaio 2016

Segnale di via libera

Segnale di via libera al 2016 e per divertirci con il nostro ovale. Nelle discussioni con amici modellisti o nei forum quando si parla di far muover i treni in modo realistico nasce il problema “dove metto i segnali e quali?” “Come muovo più treni contemporaneamente?” Penso che semplificare aiuta a giocare meglio e prima, senza scadere nella banalizzazione o realizzare situazioni lontane dalla realtà. Vedrete che per il nostro ovale saranno sufficienti poche e semplici regole per potersi divertire in compagnia rispettando quella prototipicità che ci sta a cuore.
Per prima cosa rileggetevi il post “Non prendeteci per il PILper rivedere come ottenere un orario che dia un senso al muoversi dei nostri treni; quindi coinvolgete vostro figlio (o figlia!) o un amico, una bella pulita ai binari, radunate i vostri rotabili intorno al piccolo ovale, e … segnale a via libera!

mercoledì 23 settembre 2015

ESELCIZIO ... DIGITALE



Avete ragione! Gli accadimenti della vita ci hanno tenuto lontani a lungo e voi aspettavate, come vi avevo promesso, di approfondire le modalità d'esercizio sul nostro ovale ormai aperto. Invece me ne esco con questa sparata vintage. Di nostalgico però c'è solo il saggio Ten nato dalla matita di Bonvi, perché parlare di digitale vuol dire approcciare uno strumento perfetto per far esercizio sul nostro plastico. Oltre a fare l'amore con il sapore, come dice il saggio c'è più sfizio se fate esercizio con il digitale!
Insomma, se ancora non avete considerato l'uso del DCC sul vostro (e sul nostro) piccolo plastico è giunto il momento di parlarne.



domenica 7 settembre 2014

Layout expansion pack


 Correva l’anno 1988 e tra gli avvenimenti importanti di quel anno, a parte la mia sudata laurea, un modellista inglese pubblicava sul numero 27 di “Model Railway Journal” un articolo dal titolo “Variation for fiddle - Cassette storage system alternative to conventional fiddle yard solutions”. In questo articolo Chris Pendlenton proponeva l’utilizzo di cassette mobili in sostituzione di un numero variabile di binari fissi a costituire la stazione fantasma o comunque il cosidetto “resto del mondo”...