A marzo 2014 saranno quindici anni che il trasporto combinato lago – ferrovia, da Lovere a Paratico e da qui a Palazzolo sull'Oglio, è cessato. Anche se allora la mia passione per i treni non era ancora matura, ho avuto la fortuna di vederlo in azione e ne sono rimasto incuriosito tanto quanto mi ha deluso vedere lo smantellamento dell'attracco di Rivatica.
Per chi cerca documentazione sull'argomento può leggere «Un binario lungo l'Oglio» realizzato dall'associazione «Ferrovia del Basso Sebino» che, dal 1994, gestisce la strada ferrata Palazzolo-Capriolo-Paratico con finalità turistiche; oppure "Le chiatte di Paratico" di Carlo Ferrugia su "Tutto TRENO e Storia" N. 30 del Novembre 2013. Risalendo più indietro nel tempo potete consultare l'articolo "Traghetti sul lago d'Iseo" a cura di Hans Rosenberger sul n° 115/maggio 1991 della rivista " iTreni".
Sempre grazie all'iniziativa di Carlo Ferrugia possiamo ammirare qui
un' ottima riproduzione modellistica della stazione di Paratico; e su YouTube, digitando "Carri ferroviari su chiatte" diversi video fantastici del trasporto lacustre tra Lovere e Paratico.
Non mancate di fare un salto su
E per immagini della Paratico – Palazzolo andate a vedere qui
http://www.flickr.com/groups/1071462@N20/pool/with/3241102746/#photo_3241102746
e qui
Per quanto riguarda le suggestioni dell'esercizio ferroviario meritano di essere sottolineate molte cose. L'imbarcadero di Rivatica, ora interrato, era dotato di due scambi tripli asimmetrici; l'esercizio era svolto in regime di tradotta; le chiatte venivano ancorate tra loro e trainate da un rimorchiatore; le loco manovravano sui pontili con l'interposizione di carri scudo; i pontili erano "mobili" per adeguarsi ai livelli del lago. Analoghe strutture di sbarco esistevano a Romanshorn sul lago di Costanza (Bodensee). Per chi volesse farsi tentare da una riproduzione modellistica consiglio di rivolgersi a Carlo Ferrugia o ai volontari del Treno Blu – Basso Sebino.
Addentrandomi negli aspetti storici di questa originale modalità di trasporto ho maturato la consapevolezza che, prima dell'avvento della ferrovia, erano le idrovie (roggie e canali navigabili) a consentire in tutta Europa il trasporto delle merci. Confrontando questa esperienza sebina con quella del lago di Costanza è possibile notare
- somiglianze formali (pontoni mobili) e diversità sostanziali: là un trasporto con piroscafi acquisito, fin dalla metà del XIX secolo, dalle Compagnie ferroviarie, qua l'uso di chiatte nate dall'imprenditoria privata
- sul Bodensee il traghettamento come completamento della ferrovia anche transfrontaliera e a servizio di un commercio diffuso mentre sul Sebino le chiatte come vero e proprio treno d'acqua, in parte a supplenza delle carenze strutturali della ferrovia, per garantire uno sbocco certo e a costi controllabili dei prodotti di un solo stabilimento.
Prendendo spunto da questa particolare modalità di trasporto combinato che ha caratterizzato in modo peculiare la realtà ferroviaria e produttiva del mio territorio, e che mi ha sempre incuriosito, ho voluto condividere con voi la comprensione dei legami che intercorrono tra produzioni industriali, ferrovia, storia locale per identificare gli elementi unici che possono portare a realtà molto particolari. Questo lavoro di ricerca permette di acquisire sufficiente cultura per dare vita a riproduzioni modellistiche verosimili anche se totalmente inventate; particolarmente affascinante è scrivere e produrre documentazione, di pura fantasia ma realistica, della ferrovia freelance inventata da noi, e del suo territorio. Modo di fare che troviamo proprio di molti modellisti americani ma che, come vi ho potuto segnalare su questo blog, è caratteristico anche di modellisti italiani che concepiscono la riproduzione modellistica imprescindibile dai presupposti storici, produttivi, territoriali e che quindi, quando danno vita alla "loro" ferrovia, le forniscono una storia ed un'ambientazione coerente.
Non è detto che tutti siano obbligati a divertirsi in questo modo ma questo è il modo che mi affascina.
Potete scaricare il breve articolo scritto da me "Il trasporto combinato lago – ferrovia" al seguente link
Non troverete immagini in quanto è possibile reperirle ampiamente ai link succitati.
Buona lettura!
Ottimo lavoro Antonio
RispondiEliminaGrazie Alex. Ieri il blog ha ricevuto 76 visualizzazioni (record assoluto) ed oggi già 36 (secondo record). Dalla nascita ha superato le 2000 visualizzazioni: non ho alcun obiettivo però qualcuno il naso ce lo mette e questo vuol dire che non parlo nel vuoto e forse qualcuno medita su come divertirsi facendo modellismo.
EliminaA presto
Antonio
Un soggetto interessantissimo, sconosciuto a molti e che meritava di essere pubblicizzato; la veste grafica è superba. Sono ammirato !
RispondiEliminaE' il classico punto d'incontro tra passione per la ferrovia, passione per la navigazione, storia nelle sue implicazioni economiche e geopolitiche. Importanti esperienze di navigazione lacustre per le merci si sono avute, in Italia, anche sul lago di Como sulla direttrice tra la Svizzera e Milano ma ne so poco.
RispondiEliminaSicuramente fino all'avvento della ferrovia erano le vie d'acqua a costituire la modalità di collegamento tra le varie realtà economiche europee con collegamenti anche transfrontalieri e anche intermodali, oltre che particolarmente veloci (per quei tempi).
Grazie per il commento, spero che seguirà ancora il mio blog (che io mi auguro di riuscire a mantenere vivo ed aggiornato).
Antonio