mercoledì 23 settembre 2015

ESELCIZIO ... DIGITALE



Avete ragione! Gli accadimenti della vita ci hanno tenuto lontani a lungo e voi aspettavate, come vi avevo promesso, di approfondire le modalità d'esercizio sul nostro ovale ormai aperto. Invece me ne esco con questa sparata vintage. Di nostalgico però c'è solo il saggio Ten nato dalla matita di Bonvi, perché parlare di digitale vuol dire approcciare uno strumento perfetto per far esercizio sul nostro plastico. Oltre a fare l'amore con il sapore, come dice il saggio c'è più sfizio se fate esercizio con il digitale!
Insomma, se ancora non avete considerato l'uso del DCC sul vostro (e sul nostro) piccolo plastico è giunto il momento di parlarne.




DCC sta per Digital Control Command che, come è ben spiegato sul sito della NMRA, è in realtà uno standard per i produttori grazie al quale rendere compatibili i loro prodotti. All'utilizzatore finale in genere interessa poco quale tecnologia c'è dietro lo strumento tecnologico che impiega: vuole sapere cosa ci si può fare!
Noi fermodellisti dunque cosa possiamo fare con il "digitale"? Quale "digitale"?
Non voglio sostituirmi a Nuccio Raneri di DCCworld ma vorrei farvi capire cosa significa il DCC per l'esercizio.
La grande innovazione introdotta dal DCC è la possibilità di controllare tutte le locomotive che voglio tenere in esercizio sul mio plastico, senza utilizzare sezionamenti. I sezionamenti vanno realizzati tagliando una o entrambe le rotaie (interrompendone quindi la continuità elettrica) così che sul tracciato esistano tratti alimentati separatamente l'uno dall'altro, utilizzando più di un trasformatore/regolatore, per poter far muovere  le loco che devono operare. In fase di progettazione è necessario stabilire come sezionare la ferrovia del nostro plastico, se non vogliamo compromettere le possibilità d'esercizio una volta costruito.

La stazione di Rosenheim durante il meeting internazionale Fremo Italia-N nel 2013 a Brescia

Per farvi capire: sul plastico modulare Fremo Italia-N che raggiunge mediamente i 30 - 40 metri di tracciato, non è realizzato un solo sezionamento e sono in funzione, contemporaneamente, fino ad una dozzina di locomotori, con alcuni che manovrano in scali o raccordi mentre altri treni vanno da una stazione all'altra. La scelta peculiare è l'utilizzo del digitale solo per il controllo delle locomotive, mentre scambi ed accessori vari sono controllati meccanicamente: il nostro armamentario digitale è costituito da decoder a bordo dei locomotori, una centrale di comando, palmari dedicati per seguire il treno che il modellista controlla. In questo caso il digitale è applicato per sviluppare al massimo le potenzialità e la libertà nella conduzione dei treni come noi l'intendiamo: per ogni treno un macchinista il quale rispetta lo stato dei segnali, si ferma nelle stazioni quando l'orario lo prevede, manovra quando richiesto.
Paradossalmente è proprio sui plastici piccoli, come il "nostro" ovale o quelli da manovra, che si apprezza la semplificazione e l'innovazione del DCC. Guardate l'immagine seguente e pensate di dar vita ad un incrocio in stazione: il primo ed il secondo binario della stazione devono essere controllabili separatamente (due sezionamenti) e così pure quelli della stazione ombra (e fanno quattro sezionamenti), un altro per il binario del MM (e fanno cinque) meglio se con la possibilità di controllare insieme 1° binario e MM. Almeno un altro sezionamento per i due binari del raccordo (e fanno 6!).

Questo potrebbe essere il nostro ovale, con tanto di separazione scenica, gestito come un PaP.

Utilizzando i sezionamenti è necessario prima di ogni movimento delle loco verificare che tutti gli interruttori siano nella posizione corretta, e sopratutto è impossibile tenere due loco vicine sullo stesso binario, per esempio per le manovre di aggancio di un carro, senza che entrambe si muovano. Con il controllo digitale delle loco non devo progettare ne' costruire alcun sezionamento, potendomi concentrare sul piano binari che più soddisfa i miei obiettivi, non ho alcuna limitazione nel mantenere in esercizio più loco, per esempio una in marcia e una seconda in manovra su binari di scalo, oppure un incrocio in stazione. Deviatoi e segnali posso controllarli in maniera tradizionale: consiglio però di polarizzare i cuori degli scambi per garantire realistiche marce a bassa velocità. Se invece arriverete a costruirvi il plastico di una grande stazione potrete, controllando i deviatoi grazie a decoder dedicati, realizzare itinerari per i vostri treni semplicemente premendo un tasto sulla vostra centrale di comando.
Per cominciare vi bastano due loco con decoder, una centrale di controllo con due (così da poter giocare almeno in coppia)  "controller": tutto qui? Incredibile vero!
(Giornate Fiorentine 2004.
Quello seduto sono io con molti capelli bianchi in meno;
gli altri due, amici che non vedo da troppo tempo)
Poi magari, come me troverete il vostro Denny
e imparerete a installare i decoder sulle loco, a programmare le CV per regolare l'accelerazione e la velocità massima delle vostre locomotive, il funzionamento delle luci, fino a superarmi utilizzando decoder sonori o erogatori di fumo. Si ma poi, direte voi, quelle loco non potrò farle funzionare sul plastico analogico dell'amico! Falso: le loco digitali funzionano sia in digitale che in analogico. Mentre in analogico potrà stare in esercizio con altre loco solo con l'utilizzo di sezionamenti, blocchi e quant'altro, in digitale ogni loco è identificata in maniera univoca da un "numero" ed eseguirà gli ordini che le impartiamo finché non gliene daremo di nuovi. Nella sua forma più "pura" il controllo digitale delle loco permette al modellista di fare il macchinista old style, partendo con il segnale al verde, arrestandosi al rosso, manovrando come nella realtà. Inoltre, programmando il decoder installato sulla loco, posso ottenere velocità molto realistiche, perfette nelle manovre, regolare i tempi di accelerazione e decelerazione, decidere l'accensione delle luci quando le voglio e tante altre cose che trovate ben spiegate su siti specializzati. Questo è il nocciolo della novità digitale rispetto all'analogico e che, non solo secondo me, si sposa perfettamente con le esigenze del fermodellista che fa dell'esercizio ferroviario il nucleo del proprio divertimento.
Sfatiamo quindi un pregiudizio che ancora resiste dopo tanti anni di onorata carriera del DCC: digitale non vuol dire treno controllato dal computer. Certo questo è possibile: potete avere il vostro ACEI e divertirvi a fare il dirigente movimento seduti nella vostra sala di controllo, con i treni che si muovono senza un conduttore. Come dice il saggio: "ognuno vede di diveltilsi come clede!".

3 commenti:

  1. Vorrei sfatare il secondo mito: plastico controllato dal computer significa che noi facciamo il dirigente movimento mentre i treni sono controllati dal PC!
    Falso anche in questo caso; o meglio: è solo una delle possibilità!
    Ad esempio con RocRail, ma credo che molti software lo permettano, è possibile lasciare al PC il compito di fare il dirigente mantre noi facciamo il macchinista di un treno (o più). Ci basterà rispettare i segnali che il computer imposta e raggiungere le destinazioni da lui decise.
    Nel contempo, se siamo soli e vogliamo più traffico, il PC può controllare altri treni che si muoveranno coordinandosi con il nostro.

    Ciaooo, Christian

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    1. Ciao Christian
      leggo con grande piacere il tuo commento, che aggiunge una corretta precisazione per i lettori del post e sottolinea le enormi potenzialità del DCC per il nostro divertimento sul plastico. Non volevo illustrare tutte le possibilità d'esercizio concesse dal DCC (tanto che per questo ho rimandato alla navigazione su siti ben più "capaci") ma ottenere pochi precisi risultati. In primo luogo convincere gli indecisi che il digitale consente una semplificazione realizzativa (niente sezionamenti, controllo e marcia contemporanea di più loco, ma anche luci accese/spente a nostro piacimento, sonoro corrispondente allo stato delle motrici, itinerari con un solo pulsante, ecc.) rispetto all'analogico, tanto più se si è digiuni di elettricità ed elettronica. In secondo luogo che il DCC non solo non toglie niente al divertimento ma anzi consente a più modellisti di impersonare ruoli diversi (manovrare, dirigere, ecc.) anche su un piccolo plastico come quello proposto: e questo aspetto "comunitario", in stile gioco di ruolo, è quello che più mi intriga. Certo se poi uno si appassiona, come sottolinei tu, le possibilità di divertimento si moltiplicano!
      Approfitto qui per complimentarmi per il tuo costruendo plastico (che ho letto gestirai con RocRail) per il quale hai adottato materiali non nuovi nel modellismo ma che sicuramente posso definire sperimentali e con alcune soluzioni ingegnose (Lego).
      Antonio

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  2. Grazie Antonio per i complimenti; non posso far altro che contraccambiare visto che leggo il tuo blog molto spesso e condivido al 100% i principi di modellismo ferroviario che cerchi di trasmettere!!!
    E sul digitale che dire? Provare per credere....e non si torna più indietro.
    Christian

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